Per il momento le imprese e i professionisti dovrebbero poter evitare il pagamento del canone RAI: dopo l’arrivo delle missive, c’è stato un ripensamento. Si pagherà solo per i monitor pc che fungono da tv.

Dalla scorsa settimana il bollettino per il pagamento del canone Rai 2012 per le aziende è stato ricevuto da un gran numero di imprese e di professionisti.
Stando a quanto scritto dalla lettera allegata e stando anche agli spot televisivi in onda in questo periodo, le aziende avrebbero dovuto pagare il canone anche se non in possesso di televisiori sul luogo di lavoro.
Si faceva riferimento, infatti, anche a pc, smartphone, tablet e tutti quegli apparecchi che potrebbero permettere la visione di programmi televisivi.
Una mossa che ha anzitutto spiazzato migliaia di imprenditori e professionisti e che ha generato l’immediata reazione di associazioni dei consumatori e di categoria.
Sono infatti state chieste spiegazione alla RAI stessa, oltre che formali interrogazioni parlamentari per fare chiarezza sulla situazione e per eventualemente chiarire la portata e i limiti di una norma – quella che regola il pagamento del canone – piuttosto datata, dal momento che risale al 1938.
Nella giornata di ieri i vertici RAI hanno avuto un incontro presso il ministero dello Sviluppo, a seguito del quale è stata diramata una nota ufficiale, nella quale è possibile leggere che “La Rai non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer“.
Ancora, si fa presente che questa decisione “limita il campo di applicazione del tributo ad una utilizzazione molto specifica del computer rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei per i loro broadcaster (Bbc) che nella richiesta del canone hanno inserito tra gli apparecchi atti o adattabili alla ricezione radiotelevisiva, oltre alla televisione, il possesso dei computer collegati alla Rete, i tablet e gli smartphone“.
A conti fatti e stando a questo aggiornamento, la norma che regola l’applicazione della tassa sul possesso di apparecchi radiotelevisi – banalmente detta “Canone RAI” – verrà quindi interpretata in senso restrittivo. Non si pagherà per il mero possesso di un pc o di uno smartphone ma solo nel caso nell’ufficio sia presente almeno un monitor – ad esempio – atto a ricevere il segnale tv e utilizzato con funzione di tv.
Non è ancora chiaro se verranno inviate nuove lettere per spiegare la situazione e mettere in chiaro la questione o se semplicemente le missive già inviate decadranno automaticamente.
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