Google presenta “Dmail”, le mail su Gmail che si autodistruggono dopo essere state lette.

Google sta pensando a nuove funzioni per il suo servizio di posta Gmail. Lo dimostra il fatto che è in presentazione un’opzione tutta nuova per il colosso dei motiroi di ricerca.
Si tratta di “Dmail”, una specifica funzione che consente di eliminare le mail subito dopo essere state lette dal destinatario.
Solo qualche settimana fa si è parlato della possibilità di “revocare” una mail inviata via Gmail, con l’opzione “Undo”. Per 30 secondi dopo aver pigiato il tasto “invia”, il mittente può tornare sui suoi passi bloccando la partenza della mail, nel caso ci si accorga – ad esempio – di aver sbagliato destinatario o di aver scritto qualcosa di errato.
Con Dmail, invece, si punta ad un altro genere di opzione: si va nella direzione dei messaggi di posta “usa e getta”.
Di fatto Dmail altro non è che una nuova estensione di Google Chrome sviluppata dai tecnici di Delicious che, una volta attivata tramite l’indirizzo https://mail.delicious.com/, consente a chi scrive una mail via Gmail di poter decidere se questa potrà essere sempre letta in futuro dal destinatario o dovrà “eclissarsi”.
Più che sparire del tutto, in realtà la mail resterà visibile ma sarà illeggibile: diventerà criptata.
Il mittente, ad ogni modo, potrà revocare questa decisione, rendendo successivamente la mail nuovamente leggibile. Oppure, altra possibilità, si potrà anche impostare una sorta di timer, così da stabilire sin da subito le modalità temporali di lettura e di criptatura.
Stando a quanto si apprende tramite le colonne elettroniche di The Verge, il prossimo passo del team di sviluppo di Dmail sarà l’integrazione della funzione anche nelle app Gmail per iOS e Android, così da poter estendere questa nuova possibilità non solo a chi usa Gmail da postazioni fisse ma anche da device mobili.
Inoltre si sta pensando anche alla maniera per effettuare la stessa operazione di cripatura a tempo sugli allegati e non solo sul testo delle mail inviate.
Qualcosa di molto simile, dunque, a quel che già accade utilizzando app quali Snapchat.
Uno scenario, quindi, possibile e realistico, a pochi passi dal divenire realtà anche per Gmail.
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