Wonderful Naples Prize, un concorso fotografico che propone di rivoltare Napoli

Marco Maraviglia e Massimo Vicinanza, fotografi professionisti da oltre 30 anni e specializzati nella fotografia di viaggio e turismo hanno da poco fondato l’Associazione Culturale Photo Polis le cui attività si sviluppano soprattutto su principi etici, sociali, ambientali perseguendo quella che loro definiscono “la civiltà delle immagini”.

Wonderful Naples PrizeWonderful Naples Prize

Wonderful Naples Prize è il concorso fotografico che hanno organizzato e che presenta alcune originali particolarità …

Perché originali? 

Massimo > innanzitutto il primo premio, una mostra che sarà trasmessa per un mese in modalità random dai monitor posizionati nella maggior parte delle stazioni del sistema metropolitano di Napoli e provincia e quindi raggiungerà  un’utenza enorme e assolutamente eterogenea.  L’idea ci ha entusiasmati non poco perché ci ricorda gli interventi di Keith Haring che illegalmente graffitava la metropolitana di New York e che per questo venne più volte arrestato. Questo premio invece, offre l’opportunità di esporre legalmente nelle gallerie della metropolitana, funicolari, Cumana, Circumflegrea… 

Marco > in realtà l’opportunità è stata offerta da Luciano Colella del consorzio Videometrò News Network che gestisce gli spazi del circuito televisivo presente nelle stazioni d’arte della metro L1 ecc. Luciano è una di quelle persone che definirei “genio del bene”, il suo pensiero è sempre volto a cercare di trovare soluzioni per rendere Napoli più bella e umana. C’hai presente gli snack di Cogito Ergo Sud? Le pillole di saggezza comportamentale che vediamo in rete e sui monitor della metro? Roba sua e dell’attore Massimo Andrei. 

Sembra che la giuria sia un altro pezzo forte per il concorso… 

Marco > eheheh…. L’idea di una giuria che avesse poco a che fare con la fotografia mi affascina da sempre perché penso che un’immagine debba essere analizzata da più punti di vista: una giuria di soli fotografi avrebbe probabilmente giudicato in base ai soli fattori tecnico/compositivi o commerciali o in base alle proprie competenze di specializzazione. Qui non si tratta di giudicare foto come se fossero destinate a una rivista specializzata o ad un mercato ben definito, ma di individuare nuovi aspetti estetici di Napoli, una roba che va affidata a persone con una dinamica mentale diversa da quella di un fotografo professionista o di un picture editor. 

Massimo > ad esempio nei criteri di valutazione, alla tecnica è stato attribuito il minor punteggio. Mentre la coerenza col tema e l’impatto emozionale generale sono gli aspetti che riteniamo più interessanti, cioè sono il vero valore delle immagini inviate dai partecipanti. Con questo concorso abbiamo l’ambizione di raggiungere due risultati importanti: far riscoprire ai partecipanti il gusto di realizzare un progetto fotografico più articolato della solita immagine singola e poter far emergere aspetti di Napoli nascosti. Ad esempio ci sono artisti o piccoli artigiani che fanno delle cose favolose, chiusi in una bottega del centro storico e sono conosciuti ad una ristretta cerchia di persone.

Marco > io immagino anche a una bella scena in un vicolo dove un gruppo di cingalesi assaggia il ragù di una vecchietta che si sporge da un basso. L’altro giorno sono stato in una scuola dove il WC riservato ai docenti sbucava su un terrazzo che affacciava su un cortile con al centro un bell’albero folto di foglie. La bellezza nascosta può essere ovunque, si tratta di una bella caccia fotografica e Napoli non è certo avara di spunti e situazioni intriganti.

Il concorso è a pagamento ed avete anche gli sponsor…

Massimo > gli sponsor sono tecnici e ognuno di loro si è impegnato per mettere a disposizione beni e servizi gratuitamente in cambio della diffusione del loro logo. Insomma, i nostri sponsor credono nel progetto quanto noi. E poi abbiamo anche un partner d’eccezione, il Touring Club Italiano, che ha accettato il nostro invito proprio perché ha ritenuto l’iniziativa in sintonia con le finalità del sodalizio.  

Marco > sappiamo che ci sono molti concorsi con partecipazione gratuita dietro ai quali spesso si cela lo sfruttamento in toto delle immagini inviate dai partecipanti e ciò conviene a chi li organizza perché in questo modo riescono ad allestirsi gratuitamente un archivio fotografico da utilizzare poi per altre destinazioni come quella editoriale o giornalistica con la sola promessa della pubblicazione del nome dell’autore. Per questo concorso tutte le immagini saranno utilizzate solo ai fini del concorso stesso.

Massimo > e poi c’è un motivo pratico ovvero la necessità di filtrare un po’ di materiale a monte: solo chi è convinto del proprio lavoro è disposto a fare un piccolo investimento con una quota di partecipazione. Va anche detto che il concorso ha avuto una fase organizzativa durata tre mesi e ne serviranno almeno altri 2 per seguire tutte le fasi successive. E poi ci sono i costi del sito, la grafica e la comunicazione, la stampa dei flyer che saranno distribuiti nel periodo di Pasqua e Maggio dei Monumenti…

Cosa intendete per “concorso internazionale”?

Marco > il bando e tutte le info pubblicate sul sito del concorso sono anche in inglese grazie alla collaborazione offerta dalla Clarence House Academy di Napoli e sarà diffuso anche all’estero attraverso i nostri canali di comunicazione. Poi ci sarà una campagna mirata nelle strutture ricettive della città e delle due nostre costiere grazie anche alla rivista Where rivolta solo ai turisti stranieri. Siamo del parere che Napoli, per allargare certi scenari, non debba giocare sempre a “porte chiuse”. Bisogna essere friendly, ospitali, open, rinunciare un po’ alla tipica “festa per soli amici”.

Massimo > e poi in occasione della premiazione i vincitori alloggeranno per una notte in un b&b cittadino. Non abbiamo la possibilità di pagargli anche il viaggio ma almeno l’ospitalità si.

L’obiettivo del concorso?

Marco > scoprire nuovi punti di vista per capire quanto può essere soggettiva la percezione del brand di Napoli, sperimentare questa nuova formula di mostra fotografica underground che sembra sia unica nel suo genere. Sarebbe bello se questo concorso diventasse un appuntamento annuale.

Massimo > magari per la prossima edizione potremmo anche far esporre le immagini del vincitore in grande formato nelle stazioni d’arte della metro… chissà…

Un consiglio per i partecipanti del concorso?

Massimo > chi è di Napoli deve sentirsi un esploratore e chi non lo è dovrebbe lasciar perdere i consigli delle guide turistiche tradizionali e addentrarsi lì dove i suoi sensi lo portano. Camminare molto a piedi, intrattenersi a parlare con la gente, dal barista del vicolo all’extracomunitario che lavora in una casa di Posillipo. Infilarsi nei luoghi più improbabili, alla ricerca di….

Marco > nella letteratura su Napoli ci sono vere e proprie chicche che ne fanno comprendere al meglio certi aspetti; c’è quel famoso brano su Napoli di Goethe in Viaggio in Italia che mi entusiasma particolarmente. Ecco, conoscere un po’ del passato attraverso vecchi testi, anche poesie o canzoni, aiuta ad entrare meglio dentro la città e capire se c’è e dov’è il nuovo, il bello nascosto.

Quando ci rivediamo?

Massimo > il 12 giugno presso la Sala Archimede a Città della Scienza. Alle 18.00 si svolgerà la cerimonia di premiazione del concorso con la proiezione dei progetti vincitori e quattro chiacchiere con un buon caffè La Caffettiera o un bel bicchiere di vino offerto dalla cantina Mustilli.

Marco > e poi l’anno prossimo per la seconda edizione del WNP!

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Informazioni su Anna Bruno 358 Articoli
Anna Bruno è giornalista professionista, muove i suoi primi passi come cronista a “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Successivamente collabora con gli specializzati in viaggi (travel e food), tra i quali “Viaggi e Sapori” e “Gente Viaggi” e i maggiori magazine di tecnologie. Nel 1998 fonda l’agenzia di comunicazione e Digital PR “FullPress Agency” che edita, dal 2001, FullTravel.it, magazine di viaggi online e VerdeGusto, magazine di food & wine, dei quali è direttore responsabile. Appassionata di fuori rotta, spesso si perde in nuovi sentieri, tutti da esplorare. È autrice di “Chat” (Jackson Libri, Milano, 2001), “Viaggiare con Internet” (Jackson Libri, Milano, 2001), “Comunità Virtuali” (Jackson Libri, Milano, 2002), “Digital Travel” (Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2020),  “Digital Food”  (Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2020) e dell’e-book “Come scrivere comunicati efficaci”. È delegata dei giornalisti di viaggio delle Marche-Umbria-SUD del GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica). Digital Travel & Food Specialist, relatrice in eventi del settore turistico e food e docente in corsi di formazione.

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