Cosa bisogna tener presente nella scelta del nostro monitor
Cosa bisogna tener presente nella scelta del nostro monitor? Il primo parametro da considerare è la sua grandezza. La dimensione di uno schermo è espressa in pollici (pari a 2,54 cm), misura che si riferisce alla lunghezza della sua diagonale. Il rapporto fra i due lati può essere quello tradizionale 4:3 oppure “widescreen” 16:9 o 16:10.
La risoluzione massima definisce, invece, la capacità di resa dei dettagli e si ottiene moltiplicando i pixel orizzontali per quelli verticali. Il pixel, abbreviazione di “picture element”, è il singolo punto sullo schermo, e una matrice di pixel crea un’immagine. Come avviene con le tessere di un mosaico, maggiore è il numero di pixel e più dettagliato sarà il risultato finale, ma non bisogna dimenticare che quando usiamo risoluzioni estreme i caratteri a monitor diventeranno talmente piccoli da risultare quasi illeggibili. Perciò, chi usa il computer soprattutto per svolgere lavori d’ufficio dovrebbe evitare l’acquisto di uno schermo ad altissima risoluzione.
Il tempo di risposta, misurato in millisecondi, indica la velocità alla quale uno stesso pixel si commuta dal nero al bianco al nero oppure fra diverse tonalità di grigio. Nelle scene in movimento un monitor con tempi di risposta molto rapidi avrà il vantaggio di non creare fastidiose immagini fantasma, a discapito, però, della qualità cromatica, che sarà inferiore. In molti pannelli per ridurre il tempo di risposta si usa la tecnologia “Overdrive”, ma anche adottando questa soluzione la qualità del colore degraderà leggermente.
La luminosità (o luminanza) e il contrasto sono altri due parametri fondamentali. La prima si misura in Nits (candele al m²), e spesso è molto elevata per ottenere un aumento del contrasto dinamico del monitor. L’immagine sarà perciò brillante e attraente, ma alla lunga può affaticare e nuocere alla vista. Il contrasto si misura in Lux e si ottiene dividendo la massima intensità del bianco per quella del nero. Alcuni costruttori sostengono che più è alto il suo valore e maggiore sarà la nitidezza dell’immagine, ma non è così perché un contrasto ottenuto con l’aumento della luminosità finirà col bruciare molti dettagli, sia nelle alte che nelle basse luci. Non è un caso se in fotografia e in grafica, due settori in cui la nitidezza è un fattore determinante, questi valori sono abbastanza contenuti: il contrasto è di circa 220:1 mentre per la luminosità ci si “accontenta” di 110 Nits.
I pannelli
Rispetto ai monitor CRT che garantiscono maggiormente la fedele restituzione dei colori originali, i pannelli LCD hanno una resa cromatica non sempre all’altezza delle aspettative, e se si ha la necessità di una buona corrispondenza dei toni, bisognerà essere disposti a spendere almeno 700 € per un buon monitor da 20’. Tutto dipende dal tipo di pannello che lo schermo monta.
Per un prodotto entry level si usa la tecnologia TN (Twisted Nematic), costa poco, ha generalmente un basso tempo di risposta e quindi è adatto ad un uso multimediale del computer, ma non è molto contrastato, i neri sono poco profondi e la riproduzione dei colori poco fedele. Uno schermo TN restituisce 16,2 milioni di colori, in realtà sono solo 262.000 interpolati. In questo tipo di pannello i pixel morti appaiono bianchi mentre quelli difettosi sono colorati, e l’angolo di visibilità è abbastanza ristretto, 160° / 160° (destra-sinistra / alto-basso). TN+Film è un pannello TN a cui viene aggiunta una pellicola con un elevato indice di rifrazione che aumenta l’angolo di visuale a 170° / 160°.
I pannelli a tecnologia IPS (In Plane Switching) hanno un tempo di risposta più lento dei precedenti ma il contrasto è maggiore, hanno colori più accurati e un angolo di visualizzazione di 172° / 172°. Nei pannelli IPS i pixel morti sono di colore nero. Il S-IPS (Super IPS) offre una migliore riproduzione dei colori, siamo a 16,2 milioni di colori non interlacciati, ed è più rapido dell’IPS. Fino a 20’ sono i migliori pannelli per il fotoritocco e per la grafica.
Nei monitor professionali si usa spesso il pannello A-TW-IPS (Advanced True-White IPS) un panello IPS a cui è stato aggiunto un filtro che rende i bianchi più naturali ed incrementa il gamut, la gamma dei colori percepibili dall’occhio umano. Su monitor di dimensioni superiori ai 24’, poi, ci può essere l’H-IPS, un pannello che corregge alcuni difetti del S-IPS come la leggera dominante porpora presente agli angoli o il quasi impercettibile rumore elettronico di fondo.
La tecnologia VA, (Vertical Alignment), è un compromesso fra TN e IPS. Le caratteristiche del pannello MVA (Multidomain Vertical Alignment) sono migliori di quelle di un pannello TN ma peggiori dell’IPS. Il contrasto invece è maggiore rispetto ad entrambi ed assicura neri profondi, anche se ciò porta ad una perdita di dettaglio nelle zone particolarmente scure. I pixel morti sono di colore nero e i tempi di risposta più lenti dei due precedenti. Il P-MVA (Premium-MVA) è un MVA con in più la tecnologia ”overdrive”. C’è poi il pannello PVA (Patterned Vertical Alignment) con un angolo di visibilità maggiore, 170° / 170°, e un contrasto maggiore e la sua evoluzione, il pannello S-PVA (Super-PVA), ideale per il fotoritocco e per la grafica e montato soprattutto su monitor di dimensioni superiori ai 21’. Uno schermo con questo pannello restituisce 16,7 milioni di colori, e si arriva fino a 68,7 miliardi di colori rappresentabili se si usa un 24’ con tecnologia a 36 bit. L’angolo di visuale è di 178° / 178°, la riproduzione del colore estremamente precisa, e spesso viene aggiunta la tecnologia “overdrive” per accelerare i tempi di risposta che, per garantire un’eccellente qualità dell’immagine, sono piuttosto lenti.
Il SA-SFT (TFT Super-Advanced Super Fine), infine, è un pannello di altissimo livello destinato ai professionisti dell’immagine, l’unico in grado di riprodurre fino al 105,7% dello spazio colore Adobe Rgb e fino al 101% dell’NTSC, con un angolo di visualizzazione pari a 176° / 176° e un tempo di risposta di 20 ms. Il costo, ovviamente, è proporzionato alla sua qualità.
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