Strano parlare di suicidio per un virus informatico, eppure è quello che sta accadendo con Flame, il malware di cui abbiamo parlato solo pochi giorni fa.

Qualche tempo fa si è parlato di Flame, ritenuto probabilmente il più potente e pericoloso virus informatico mai scoperto fino ad oggi.
Esistente già da almeno un quattro anni, Flame si è insinuato in migliaia di computer e ha registrato fedelmente l’utilizzo dei pc corrotti, senza mai dar segni della sua esistenza agli ignari utilizzatori.
Dirompente e diffuso soprattutto nei paesi del Medio Oriente, è probabile che Flame sia stato creato con finalità di vero e proprio spionaggio militare e per il controllo della popolazione.
Un’arma potentissima e molto pericolosa che però, stando a quanto annuncia l’azienda Symantec, starebbe modificandosi: gli informatici intenti a studiare il virus si sono infatti accorti in questi giorni che Flame si sta suicidando.
Sembra infatti che su alcune macchine sulle quali l’istallazione di Flame non è avvenuta con totale successo sia riscontrabile un codice che porterebbe alla distruzione automatica del virus.
Varie le ipotesi fino ad ora esternate ma la più accreditata sarebbe quella secondo la quale i creatori di Flame avrebbero deciso di far partire il comando di suicidio per evitare che i laboratori intenti a studiare il malware potessero ricavarne troppe informazioni, magari riuscendo anche a risalire al team di sviluppo.
Un caso decisamente particolare: per quanto sofisticato e difficile da decifrare, Flame sembra essersi rivelato un virus “pavido“, verrebbe da dire.
Tuttavia è chiaro che dietro il progetto di questo virus c’è un team di persone che tiene particolarmente alla propria identità e alla propria sicurezza personale, tanto da aver lanciato non solo il suicidio ma anche il comando ulteriore di non lasciare tracce di Flame sui pc colpiti.
Sarà dunque probabilmente impossibile riuscire a capire se si è stati spiati da Flame o meno.
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