PhotoDNA è lo strumento Microsoft nato per contrastare la piaga della pedopornografia sul web. Un sistema per tracciare foto e immagini, “marchiarle” e renderle di fatto non più trasferibili.

Microsoft ha presentato una nuova e più potente arma contro la pedopornografia: si chiama PhotoDNA ed è un sistema molto sofisticato che consente di riconoscere, marchiare e fermare le immagini dal contenuto pedopornografico.
A capo dello sviluppo di PhotoDNA c’è la Digital Crime Unit di Microsoft che ha elaborato questa tecnologia che consente il riconoscimento iconografico, dietro segnalazione o il rinvenimento di foto inappropriate rintracciate online.
PhotoDNA va quindi ad inserire il fotogramma in un suo archivio interno, marchiando la foto.
In questo modo si compone una sorta di “codice genetico” della foto stessa, inoltre – grazie alla funzione di riconoscimento – PhotoDNA è in grado di rintracciare altre immagini in archivio aventi lo stesso soggetto.
Una volta marchiata una foto, non sarà più possibile farla circolare e quindi condividerla in rete.
In questo modo si vanno a tutelare non solo i bambini di oggi, vittime di pedopornografia, ma anche quelli che sono stati i bambini di ieri: purtroppo sono migliaia le foto di questo tipo che ancora circolano, magari messe in rete molti anni fa.
Così, oltre a creare un archivio dove poter comparare le immagini (poichè PhotoDNA è capace di riconoscere la stessa foto anche se modificata o con diversa risoluzione, come fa il nuovo Google Immagini) si avrà uno strumento che automaticamente bloccherà i trasferimenti di foto “bollate” da PhotoDNA stesso.
Al momento il sistema funziona grazie alla piena collaborazione espressa dai principali social network e motori di ricerca tuttavia, per estendere il servizio a livelli più ampi quali ad esempio mail private o newsgroup criptati, ci vorrebbero autorizzazioni da parte dei singoli Stati.
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