Privacy su Facebook: fine delle votazioni per gli iscritti

Dopo qualche settimana di sperimentazione, Facebook decide di non concedere più la possibilità di esprimere il voto agli iscritti circa il regolamento sulla privacy.

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Qualche tempo fa abbiamo dato notizia di una novità non di poco conto emersa su Facebook: erano infatti partite le votazioni degli iscritti, per esprimere la propria opinione in materia di privacy e di gestione dei dati personali su Facebook.
La mossa è sembra quasi rivoluzionaria, dal momento che agli iscritti veniva offerta la possibilità – per la prima volta – di far sapere effettivamente cosa andasse a genio e cosa no circa il regolamento che occorre accettare all’atto dell’iscrizione a Facebook.
Tuttavia, a poche settimane dall’introduzione di quello che oggi sembra essere solo un esperimento, arriva la decisione dello staff di Facebook di fermare il meccanismo di voto.
A quanto pare, infatti, i risultati non sono stati quelli sperati perchè lo strumento è stato usato da numerosi iscritti per postare anche commenti fuoriluogo, per nulla pertinenti alle finalità espressi.
Una sorta di “sfogatoio” collettivo che non ha portato grande giovamento a nessuno e dunque è stato interrotto. Lo staff assicura però che le proposte serie sono state valutate e che il sistema non è del tutto da bocciare, bensì da perfezionare, cercando nuove modalità per poter votare probabilmente dei punti precisi, piuttosto che dare la possibilità di commentare su qualsiasi cosa, senza controllo e quindi senza molta utilità.

Insomma, la qualità dei commenti costruttivi e pertinenti è stata del tutto surclassata dalla quantità, andando a vanificare il sistema scelto.
Intanto Facebook ha deciso di istituire comunque un nuovo canale di dialogo: con lo strumento “Ask the Chief Privacy Officer” è possibile rivolgersi – fino al 28 novembre – direttamente a Erin Egan che, prossimente, risponderà ai quesiti più interessanti e numericamente forti e procederà anche con una serie di incontri.
Al momento, dunque, la modifica delle condizioni sulla privacy resta ancora nelle mani di Facebook, non più – seppure in parte minima – in quelle degli utenti.

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